Il piacere delle cose ben fatte

9 Ago

Ieri mattina, mentre percorrevo una bellissima passeggiata, godendo di una vista spettacolare (ulivi da una parte e un mare incantevole dall’altra), ho visto alcuni operai impegnati nella costruzione di muretti a secco e ho notato che, al di là del piacere di trovarmi in un posto molto bello, la vista di quei muretti così ben fatti, con tutte le pietre collocate come si deve, proprio a regola d’arte, produceva in me una piacevole sensazione.

Mi sono reso conto di quanto sia importante vivere in mezzo a cose belle, dell’importanza che hanno per il nostro umore le opere d’arte e di come sia bello avere a che fare con persone che sanno fare bene e, ancor di più, che capiscono al volo, senza la necessità di ricorrere a tante parole per spiegare loro cosa fare e, soprattutto, come farlo.

Che si tratti di un piatto di spaghetti alla Norma o di una pratica amministrativa, di un’operazione chirurgica o di un impianto elettrico, quello che conta è che ciò che si fa sia fatto come si deve.

Riflettevo a questo proposito  su come sia possibile rendersi conto del degrado generale che c’è stato nel nostro Paese semplicemente osservando le abitazioni costruite a partire dagli anni sessanta e confrontandole poi con quelle degli anni precedenti.

Che differenza tra le abitazioni della prima metà del Novecento e i palazzoni della speculazione edilizia!

Queste orrende costruzioni (ricche di cemento ma assolutamente prive di anima), questi palazzoni progettati male e costruiti peggio, non sono soltanto delle cose brutte, non sono soltanto il segno della violenza che da anni si compie ai danni del nostro paesaggio, del nostro ambiente, dei nostri occhi, sono soprattutto un’evidente espressione di mancanza di cultura, vale a dire di senso del bello.

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