“Facite ammuina”: niente rende meglio l’idea del far finta di fare

2 Mar

Continua a crescere senza sosta e senza freni la confusione nell’uso delle parole, sempre più spesso utilizzate al di fuori del loro reale significato.

Si tratta di una patologia paragonabile, in quanto crescita senza controllo, ad un vero e proprio tumore maligno.

Che cos’è infatti un cancro se non una crescita cellulare completamente fuori controllo?

Come noto, fra le diverse cause all’origine delle alterazioni genetiche che portano allo sviluppo in un organismo di un cancro, ve ne sono alcune provocate da fattori esterni (comportamenti, ambiente).

E tra i fattori esterni che hanno sicuramente favorito la crescita senza controllo dell’uso improprio delle parole vedo senz’altro la tecnologia dei “social network”, il cui uso li caratterizza sempre di più come produttori, in massima parte, di rumore, scambiato per segnale.

Ma tanto, chi nota la differenza, chi la fa notare, chi rimette le cose a posto in questa grande confusione?

Che non è certo quella alla quale si riferiva Mao, quando diceva: “Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente”.

Prendiamo, per esempio, tra la moltitudine di casi di confusione, quella fra “movimento” e “spostamento”.

In questo Paese l’obiettivo è, come al solito, quello di “fare ammuina”: si vuol dare cioè l’impressione di muoversi, quando in realtà si rimane fermi al solito posto.

Mi viene in mente il twist, il famoso ballo in voga negli anni sessanta: ci si muoveva tanto, ci si dimenava, rimanendo però fermi sul posto.

Mi viene in mente anche il caso di un’automobile di grossa cilindrata con il motore acceso ma in folle: consuma una grande quantità di carburante, ma rimane ferma.

E proprio questa seconda analogia consente di evidenziare in maniera efficace quella che è una delle più grosse anomalie di questo Paese: disporre di una mastodontica macchina burocratica che consuma un’enorme quantità di risorse solo per il proprio mantenimento, senza alcun riferimento alla produzione di un effetto positivo per i cittadini.

Come direbbe Shakespeare, “molto rumore per nulla”.

In queste condizioni è evidente che cambiare il guidatore di un’auto col motore in folle è inutile.

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