Sono anni che il linguista Tullio De Mauro evidenzia come la maggioranza degli italiani (quasi 2 su 3) abbia difficoltà a comprendere il significato di un testo di media difficoltà.
A questo proposito si è soliti parlare di “analfabetismo di ritorno”; ebbene, credo che da quest’espressione si possa tranquillamente togliere la seconda parte (“di ritorno”), trattandosi, nella stragrande maggioranza dei casi, di carenze non collegate al mancato mantenimento di conoscenze acquisite in precedenza ma di capacità mai possedute.
L’analfabetismo degli italiani è la prova più lampante non solo del fallimento della scuola pubblica ma anche di tutti quelli che, lungo tutti i 150 anni della (cosiddetta) Unità d’Italia hanno ricoperto ruoli istituzionali in questo Paese (salvo rarissime eccezioni).
Il dato evidenziato da De Mauro mi è venuto in mente proprio in questi giorni, leggendo cosa è successo a seguito dell’ultima trovata di Berlusconi.
A Genova è successo che molte persone (soprattutto anziane), dopo aver ricevuto la lettera contenente il messaggio elettorale del PdL sulla restituzione dell’IMU, si sono recate presso i centri di assistenza dei sindacati per chiedere i moduli per ottenere i rimborsi delle somme versate nel 2012.
Com’è (o meglio, come avrebbe dovuto essere) evidente, si trattava di un semplice messaggio elettorale, privo di qualsiasi ufficialità, nel quale è evidenziato l’impegno di Berlusconi a restituire agli italiani, a fronte del loro voto, le somme versate nel 2012 per l’IMU sulla prima casa.
Di fronte a questo incredibile fenomeno, i patronati hanno dovuto emettere un comunicato per ricordare a tutti che al momento non è previsto alcun rimborso delle somme versate nel 2012 per il pagamento dell’IMU.
Nella lettera “incriminata” c’è scritto “siamo determinati a cancellare subito l’Imu, nel primo Consiglio dei Ministri dopo la vittoria, restituendo immediatamente l’Imu pagata nel 2012 sulla prima casa“.
C’è anche scritto: “L’Amministrazione finanziaria Le invierà una lettera firmata dal nuovo Ministro dell’Economia e dello Sviluppo”…, “la lettera Le comunicherà il Suo diritto a ricevere il rimborso e l’ammontare che Le spetta“…, “Subito dopo aver ricevuto la lettera Lei potrà recarsi presso gli sportelli delle Poste italiane a riscuotere il rimborso. Oppure, se preferirà, potrà comunicare all’Amministrazione finanziaria i Suoi estremi bancari per l’accredito sul suo conto corrente“.
Si vede (si sarebbe dovuto vedere) chiaramente che si tratta soltanto di una promessa, di un impegno.
Il fatto è che Berlusconi parla agli italiani (che conosce molto bene) per quello che sono, non per quello che dovrebbero essere.
Quello che viene chiaramente fuori da tutto questo è che il mediocre sistema politico italiano è un sistema che si alimenta con le scorie che lui stesso produce e che pertanto “deve”continuare a produrre, se vuole sopravvivere.
Di fronte al dato, peraltro arcinoto, ricordato dal Prof. De Mauro, ci si dovrebbe piuttosto interrogare sull’effettiva funzione del voto in un Paese quale il nostro.